Articolo su Venezia Today, mostra personale a Padova Fotografia


Copertina  di 112 EMERGENCIES N° 1 del 2015 foto A. Boscolo


Fotografo accreditato alla 72 Mostra del Cinema di Venezia


Mostra personale in occasione della giornata della memoria 2016

Quell’umanità negata dall’uomo

 

Riflessioni fotografiche a cura di Alessio Boscolo,

 

in mostra a Fiesso d’Artico

 

Una latta sbiadita, un catino graffiato e inciso, un lembo di stoffa, un tratto di reticolato. Brandelli di storie e di memorie della Shoà che pochissimi hanno avuto la sorte (buona o cattiva non è dicibile) di testimoniare fino al nostro oggi e che ci parlano, in questi giorni, attraverso le fotografie di Alessio Boscolo, in mostra a Fiesso d’Artico (Venezia) nella sala consiliare del municipio. Dal 27 gennaio, data che ricorda la liberazione nel 1945 del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, da parte dell’esercito sovietico, fino al 7 febbraio le fotografie di Alessio accompagnano in modo incisivo le parole dei sopravvissuti che a Fiesso hanno portato la loro testimonianza e le riflessioni di chi quel testimone vuole raccogliere con la sua presenza. L’autore ha visitato i lager polacchi nel 2013, insieme ai compagni del Circolo Fotografico L’Obiettivo di Dolo, di cui fa parte anche come membro del comitato direttivo.

 

Quell’umanità negata dall’uomo, come recita significativamente il titolo, non è una mostra, è “una riflessione fotografica”, sottolinea Boscolo: una riflessione prima di tutto dell’autore, ma alla quale come spettatori è difficile sfuggire, e in questo l’intento è pienamente raggiunto attraverso la scelta delle inquadrature, i tagli stretti sul dettaglio, uno sguardo che rimanda spesso oltre (oltre il reticolato, oltre i cancelli, oltre i paurosi camminamenti elettrificati) trasformandosi nello sguardo del prigioniero. Vacillando, insieme alla macchina fotografica che perde la linea dell’orizzonte dentro un corridoio allucinato o fuori, oltre il filo spinato, verso un cielo che è rimasto azzurro.

 

Riflessioni, perché il particolare isolato e ingigantito dallo scatto diventa evocativo e costringe a completare il racconto con quello che già sappiamo, a partecipare alla storia.

 

Ci sono immagini più esplicite, le baracche, i forni, i binari che entrano nel campo di Birkenau, la sequenza di volti e occhi degli internati in quei ritratti segnaletici che davvero li hanno già derubati della loro umanità. L’autore però mantiene uno sguardo rispettoso, compassionevole.
Un altro elemento espressivo del fotografo è il colore. Alessio non ha scelto volutamente il bianco e nero: “Le emozioni forti legate alla mia visita ad Auschwitz e Birkenau e Dachau sono passate attraverso il mio sguardo prima che attraverso l’obiettivo, ho voluto rispettare questo senso di realtà”. Filtrato e decantato dalla sensibilità del fotografo, che ha restituito immagini da cui il colore si è in qualche modo fatto da parte, anche attraverso una stampa accurata e una coerente ricerca di senso.

 

In due momenti diversi, le parole dei sopravvissuti Antonio “Toni” Boldrin e Samuel Artale, hanno reso drammaticamente vive quelle immagini, portandosi via una volta di più la nostra distrazione.
(Piera Lombardo)
 

Articolo su LIBERO.IT



Medaglia d'oro al 4° concorso internazionale Città di Garda


Mostra fotografica Personale a Palazzo Moroni Padova in occasione della Giornata della Memoria 2017

Mostra fotografica di Alessio Boscolo
QUELL’UMANITA’ NEGATA DALL’ODIO
Palazzo Moroni, Cortile Pensile
Brandelli di storie e di memorie della Shoah che ci parlano, uno sguardo che rimanda spesso oltre (oltre il reticolato, oltre i cancelli, oltre i paurosi camminamenti elettrificati), trasformandosi nello sguardo del prigioniero. La mostra è una “riflessione fotografica” sulle storie e le memorie della Shoah. Le inquadrature con tagli stretti sul dettaglio, uno sguardo che si identifica con quello del prigioniero e ci riconduce oltre: al di là del reticolato, oltre i cancelli e i paurosi camminamenti elletrificati, verso un cielo che è rimasto azzurro.
Alcune immagini sono evocative, altre più esplicite, come quelle delle baracche, dei forni, dei binari che entrano nel campo di Birkenau e la sequenza di volti e occhi degli internati, in cui emerge distintamente come siano già stati derubati della loro umanità.
Nella sua riflessione Alessio Boscolo non ha scelto volutamente il bianco e nero, bensì il colore: “Le emozioni forti legate alla mia visita sono passate attraverso il mio sguardo prima che attraverso l’obiettivo, ho voluto riespettare questo senso di realtà”.


Copertina ed articolo sul 75° Notiziario DIAF, Aprile 2017


Per il terzo anno consecutivo si ripropone in occasione della giornata della memoria, la mostra "Quell'umanità negata dall'uomo" Boara Pisani


Esposizione personale presso la prima edizione di "Storie di fotografia" 13, 14, 15 Ottobre a Mirano (VE)


Locandina mostra presso Biblioteca di Marghera (VE)



Comunicazione risultati 28^ Biennale FIAP Colore Spagna 2019


Comunichiamo il risultato ottenuto nella 28 Biennale Colori FIAP, svoltasi recentemente in Spagna. 

Sezione digitale. 
La FIAF si è classificata al 10° posto, ottenendo una menzione d’onore. 
Il tema proposto è stato : Maramures life. 
Facevano parte della squadra Virgilio Bardossi, Cristina Bartolozzi, Valentina Bellini, Alessio Boscolo, Mauro Carli, Eugenio Fieni, Lino Ghidoni, Fabrizio Giusti, Renzo Mazzola, Michele Macinai, Silvano Monchi, Giulio Montini, Claudio Nesti, Irene Perovich, Antonella Tomassi, Sandra Zagolin. 

Complimenti ai nostri bravissimi autori ! 


27 maggio 2019 

Enzo Righeschi 
Pierluigi Rizzato 
Dipartimento Esteri FIAF